Tra i venti, su Ventotene

Il Sole non è ancora sorto dai lontani monti della terraferma e la Luna è ancora lontana dall'inabissarsi dietro la retrostante linea del mare, eppure i Gabbiani reali (Larus michahellis) sono già in volo, trasportati dal sostenuto Levante che spazza l'isola mediterranea che contiene il vento nel suo nome: Ventotene.

Un'alba ventotenese - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


L'isola si illumina prima che la Luna tramonti - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Appena si mostra il Sole, alcuni Falchi di palude (Circus aeruginosus), seguiti da un Airone cenerino (Ardea cinerea) e da una femmina di Albanella minore (Circus pygargus), appaiono in volo da Ovest. I rapaci sono i primi della mattinata che sembrano intenzionati a voler lasciare l'isola, nonostante il vento che spira nella direzione quasi opposta a quella che si apprestano a seguire: hanno evidentemente fretta di raggiungere la loro meta, qualunque e dovunque essa sia, più o meno lontana da questo angolo di Tirreno.

Una femmina di Albanella minore (Circus pygargus) in migrazione attiva - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Un Luì piccolo (Phylloscopus collybita) indugia sul terreno - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Un Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus) sonnecchia ai primi raggi del Sole - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Provenienti da Formia, l'intera famiglia al completo, noi invece siamo sbarcati sulla banchina di approdo dei traghetti nella tarda mattinata del giorno precedente. Da qui, attraverso il vecchio porto di epoca romana, che mantiene, ancora oggi, tutto il suo antico fascino, ci siamo quasi subito immersi nell'atmosfera isolana, fatta di tempi lenti e spostamenti a piedi, con l'occhio comunque puntato agli orti ed ai giardini che costeggiano le strette stradine che dal centro urbano, a settentrione, si spingono verso meridione lungo la sottile linea di terra vulcanica che si eleva dal mare. In fondo, siamo venuti con l'obiettivo di farci ammaliare, nuovamente, dal primordiale fascino della migrazione degli uccelli che qui trova un posto d'onore per l'osservazione. I primi fruscii e movimenti di ali tra i rami delle piante fiorite ci fanno subito capire che, anche quest'anno, non ci saremmo annoiati a seguire, con le ottiche, quegli esserini alati che si muovono, spesso stanchi ed esausti, tra la vegetazione dell'isola che appare piacevolmente rigogliosa.

Un maschio di Sterpazzolina comune (Sylvia cantillans) con la fronte sporca di polline indice che, per alimentarsi, ha cercato nettare nei fiori - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Una Monachella (Oenanthe hispanica) controlla dall'alto l'area circostante - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Un maschio di Codirosso comune (Phoenicurus phoenicurus) - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Tra i canti degli uccelli residenti, tra cui alcuni, come Verzellino (Serinus serinus) e Cardellino (Carduelis carduelis), già impegnati nell'allevamento della nuove generazioni mentre altri, come Passera d'Italia (Passer italiae) e Tortora dal collare (Streptopelia decaocto), in pieno estro amoroso, è stato possibile prendere confidenza anche con le specie migratrici, sia di corto che di lungo raggio, che transitano sull'isola: qui possono trovare ristoro e riposo durante il loro viaggio di trasferimento verso le aree di nidificazione.

 Passeri d'Italia (Passer italiae) in accoppiamento - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Un'Averla capirossa (Lanius senator) impettita sul suo posatoio - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Un Luì grosso (Phylloscopus trochilus) si aggira a terra in cerca di piccoli insetti - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Questo Pettirosso (Erithacus rubecula) si aggirava tra i tavolini di un bar nel centro del paese - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Ancora un maschio di Sterpazzolina comune (Sylvia cantillans) che cerca di nutrirsi con del nettare - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Un Torcicollo (Jynx torquilla), l'unico picchio nostrano migratore di lungo raggio,  resta immobile su un ramo, sfoggiando la sua tenuta mimetica - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Una femmina di Capinera (Sylvia atricapilla) si alimenta con il nettare di una Ferula (Ferula communis) - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Una Sterpazzola (Sylvia communis) si scalda con gli ultimi raggi di Sole, prima del tramonto - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Il nuovo giorno ha mantenuto le promesse del mattino e, con il passare delle ore, il Levante è andato lentamente calando, permettendo di effettuare quel giro in barca che, il giorno precedente, si era mezzo concordato con un'agenzia specializzata operante presso il Porto Romano. Dal mare, è stato possibile cogliere pienamente alcuni aspetti della natura vulcanica di Ventotene attraverso l'osservazione delle sue alte falesie in cui sono scritti, in modo evidente, i segni dei poderosi eventi passati che hanno portato alla formazione delle due isole.

Parte della falesia che si affaccia sul versante Nord-Ovest dell'isola - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Gabbiani reali (Larus michahellisin volo lungo la falesia che sovrasta la spiaggia di Parata Grande - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Con un po' di fantasia, non è stato difficile immaginare la presenza di un cono vulcanico, svettante un migliaio di metri dalla superficie marina: le due isole (Ventotene e Santo Stefano) sono solo i resti ancora evidenti dei suoi pendii Sud-orientali. Gli scuri e compatti basalti, originati da antiche colate di lava, fanno da base all'attuale piattaforma isolana. Su di essi, in varie parti della falesia ventotenese, affiorano, evidenti, le stratificazioni di materiali piroclastici che si sono accumulati anche a seguito di vari eventi esplosivi che hanno segnato, in centinaia di migliaia di anni, la storia passata di questo antichissimo vulcano. L'ultimo evento catastrofico ha lasciato gli elementi base che hanno portato alla formazione delle attuali due isole: col tempo, le azioni erosive delle onde, del vento e degli altri agenti atmosferici le hanno modellate come oggi le vediamo, continuando comunque a generare instabilità e crolli lungo le sue falesie.

Sul duro e nero strato lavico di natura basaltica si notano gli strati più chiari derivanti da depositi di ceneri, pomici e lapilli, indici di attività vulcaniche di tipo esplosivo - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Un dettaglio delle impressionanti stratificazioni vulcaniche visibili lungo la falesia affacciata a Nord-Ovest - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


L'alto zoccolo basaltico della scogliera di Punta dell'Arco - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Anche durante il giro in barca, dall'isola, partivano i migratori diretti verso la penisola italiana i cui lineamenti, quando le condizioni meteorologiche lo permettono, sono ben visibili verso Nord e verso Est. Sul lato Nord dell'isola, abbiamo assistito, dal mare, alla sortita di un Falco pellegrino (Falco peregrinus) che ha cercato di catturare in volo un irundine che però, schivando l'assalitore, è riuscito a proseguire il suo viaggio. Lungo la linea di costa della falesia affacciata a meridione, riposavano invece un gruppo di Garzette (Egretta garzetta) ed almeno una Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides) mentre alcuni Cormorani (Phalacrocorax carbo) pescavano. Su tutti, scorrazzavano gli immancabili Gabbiani reali e sfrecciavano i Falchi pellegrini, visti più volte, anche in accoppiamento in parete e lungo la costa di Santo Stefano. A Ventotene, probabilmente, vi saranno tre o quattro coppie stabili di Falco pellegrino che mal si tollerano tra loro a giudicare dalla frequenza con cui si osservano scontri  e vocianti inseguimenti aerei tra gli esemplari.

Un Gabbiano reale (Larus michahellis) riposa sulla superficie marina - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


Sempre in tema di Falchi pellegrini, nel pomeriggio della stessa giornata, sul lato Nord-Est dell'isola, una diversa sorte è toccata ad un altro passeriforme, anche in questo caso, probabilmente, un irundine: una grossa femmina di Falco pellegrino, con un veloce volo, l'ha raggiunto lateralmente mentre si stava allontanando dall'isola, catturandolo in aria. La sua fulminea azione non è però sfuggita ad un vicino Gabbiano reale che, mentre il falco stava recuperando il corretto assetto di volo con la preda negli artigli, lo ha attaccato cercando di sottrargli il bottino. Forse, ci sarebbe anche riuscito se non fosse arrivato, come una scheggia, un piccolo maschio di Falco pellegrino che ha attaccato a sua volta il gabbiano tenendolo a bada quel tanto che basta per permettere alla sua probabile compagna di rientrare sicura in parete, scortandola d'appresso. Un'azione di cooperazione tra i membri di una coppia di falchi non è un evento raro ed inusuale ma, seguito dal vivo, lascia una certa emozione.

Un maschio di Codirosso comune (Phoenicurus phoenicurus) mostra la sua livrea dai colori caldi - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Un Pigliamosche (Muscicapa striata), dal suo posatoio, punta gli insetti volanti di cui si nutre - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Un'Upupa (Upupa epops) si lascia cadere da un ramo - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Nel tardo pomeriggio, una visita guidata ci ha permesso di accedere ai resti dell'antica villa romana che occupa tutta la punta settentrionale dell'isola. Questo complesso ha accolto, in forzato soggiorno, donne illustri dell'epoca imperiale, vittime di allontanamenti da Roma ordinati da imperatori famosi in un'atmosfera di intrighi di potere, ripudi e feroci vendente. Essendo l'area interdetta e normalmente poco frequentata (tranne durante le visite di gruppo), tra i ruderi e la vegetazione si raccolgono interessanti specie di uccelli che cercano tranquillità o un trampolino di lancio più prossimo alla terraferma. Non è pertanto raro vedere buone concentrazioni di Prispoloni (Anthus trivialis), Culbianchi (Oenanthe oenanthe), Torcicolli (Jynx torquilla), Stiaccini (Saxicola rubetra).


Un Prispolone (Anthus trivialis), da un muretto, sembra incurante della nostra presenza - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Un gruppo di Nitticore (Nycticorax nycticorax) in volo nel tardo pomeriggio - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Tre Cormorani (Phalacrocorax carbo) immaturi si spostano verso il dormitorio - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Durante la nostra visita, il gruppo ha fatto involare una Quaglia (Coturnix coturnix) che ci è successivamente passata sulla testa mentre, dai più lontani scogli, si sono involati un Airone cenerino ed un Airone rosso (Ardea purpurea), che stavano riposando lontano da occhi indiscreti. A margine del sentiero di visita, un nido di Gabbiano reale conteneva due uova: gli adulti non hanno accennato alcuna reazione di difesa nonostante le persone presenti vicino al sito che avevano scelto per nidificare. Con l'approssimarsi del tramonto, mentre il Sole era già nascosto da nuvole stratificate, un venticello occidentale ci ha costretto a coprirci. Al crepuscolo, mentre rientravamo nella struttura che ci ospitava, un Succiacapre (Caprimulgus europaeus) volava presso uno dei numerosi campi coltivati a lenticchia.

Un Usignolo (Luscinia megarhynchos) si muove timido ai margini di una via, pronto a sparire nel fitto della vegetazione - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Uno Stiaccino (Saxicola rubetra) sovrasta un campo lavorato - Ventotene (LT), 20 aprile 2019


Il terzo giorno di permanenza, i venti hanno cambiato direzione di provenienza disponendosi, prima moderati e poi sostenuti, dai quadranti meridionali e continuando ad apportare umidità: nel corso della giornata, il cielo si è sempre più velato e si è ridotta la visibilità verso le isole circostanti e verso la penisola. Alla stazione di inanellamento degli uccelli dell'ISPRA, le reti più esposte sono rimaste chiuse, ma ciò non ha impedito ai ricercatori ed ai loro collaboratori di accoglierci per mostrarci il loro lavoro, cosa che naturalmente ha piacevolmente entusiasmato e coinvolto i più piccoli, ma anche i grandi (per maggiori dettagli sul lavoro che si svolge alla stazione di inanellamento è anche possibile consultare il seguente post dal titolo Ventotene alata). In tale contesto, i maggiori interessi sono stati suscitati dai minuti Luì verdi (Phylloscopus sibilatrix) e dalle loro prestazioni di volo migratorio, dai chiassosi Beccafichi (Sylvia borin) e dal più grande Canapino maggiore (Hippolais icterina).

Un Luì verde (Phylloscopus sibilatrix) vittima di trauma sul capo - Ventotene (LT), 21 aprile 2019


Il percorso verso Punta dell'Arco, il punto più alto dell'isola, nonostante il vento, è sempre piacevole per i panorami che si possono godere e, in questo periodo, per le fioriture e la vegetazione rigogliosa. Non mancano gli uccelli anche se con il vento tendono a mantenersi al riparo, ma almeno i Rondoni comuni (Apus apus) continuano a sfrecciare nell'aria.

Una Cutrettola (Motacilla flava) cerca cibo in un terreno aperto - Ventotene (LT), 21 aprile 2019


Un maschio al 2° anno di Balia dal collare (Ficedula albicollis) - Ventotene (LT), 21 aprile 2019


Durante la giornata, delle soste nei punti in cui ci si può affacciare sulle falesie Nord occidentali, meno soggette all'azione del vento, hanno permesso di continuare ad osservare le imprese dei Falchi pellegrini, ma anche il passaggio di un veloce Lodolaio (Falco subbuteo), varie Averle capirosse (Lanius senator) e gruppi di Tortore selvatiche (Streptopelia turtur).

Un Lodolaio (Falco subbuteo) in transito veloce lungo una falesia - Ventotene (LT), 21 aprile 2019


Il quarto giorno, un fortissimo vento di scirocco ha generato una vera tempesta che ha bloccato l'isola fin dal primissimo mattino: nessuna imbarcazione è arrivata o partita! Per un po', le attività umane hanno dovuto cedere alla furia del vento: chi come noi aveva programmato di rientrare, ha dovuto desistere ed attendere condizioni meteorologiche e del mare migliori. Per un attimo, ci siamo sentiti impossibilitati, fermi... come i migratori presenti sull'isola.

 Il mare sotto l'effetto dello Scirocco - Ventotene (LT), 22 aprile 2019


In realtà, è stato istruttivo girare per l'isola anche in tali condizioni, accorgersi che delle specie nuove si erano dovute fermare, come un maschio di Falco cuculo (Falco vespertinus) ed alcuni Grillai (Falco naumanni), probabilmente anche loro sorpresi dalla forza degli eventi atmosferici. E' stato interessante osservare le strategie messe in atto dalla varie specie, tra chi cercava conforto sulle asperità delle falesie risparmiate dal vento, come alcune Garzette, a chi continuava a nutrirsi a terra nelle aree più riparate a chi, infine, sembrava voler resistere in volo come Rondini (Hirundo rustica), Topini (Riparia riparia) e Balestrucci (Delichon urbicum).

Un maschio al 2° anno di Falco cuculo (Falco vespertinus) sfida l'impetuoso Scirocco sotto un cielo plumbeo - Ventotene (LT), 22 aprile 2019


Un'Albanella minore (Circus pygargus) sballottata dallo Scirocco - Ventotene (LT), 22 aprile 2019


Abbiamo anche approfittato per effettuare una visita al Museo della Migrazione dove siamo stati accompagnati alla scoperta dei vari aspetti della migrazione degli uccelli: i fattori scatenanti, le capacità di l'orientamento, le principali rotte migratorie; nonché edotti sul virtuoso processo di trasformazione intrapreso e seguito dall'isola, da luogo di cattura in massa di uccelli, con i metodi più disparati, che diventavano oggetto di commercio verso la terraferma, a Riserva Naturale Statale e stazione di studio, nonché meta di appassionati e fotografi.

Una Sterpazzola (Sylvia communis) - Ventotene (LT), 22 aprile 2019


Un Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros) trova rifugio tra gli edifici - Ventotene (LT), 22 aprile 2019


Un maschio di Rigogolo (Oriolus oriolus) riposa in un orto riparato dal vento - Ventotene (LT), 22 aprile 2019


Un maschio di Balia nera (Ficedula hypoleuca) al 2° anno sotto le prime gocce di pioggia - Ventotene (LT), 22 aprile 2019


Lo scirocco, a tratti accompagnato dalla pioggia, ha fischiato per tutta la giornata e la notte successiva, placandosi solo a partire dalla mattinata del giorno seguente. Con il suo calare, sono rapidamente migliorate anche le condizioni del mare. I migratori sono riapparsi sull'isola, a partire dal primo mattino, con un Nibbio bruno (Milvus migrans) e probabilmente il primo Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) della stagione, sui cieli ventotenesi.

Un maschio di Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) alle prime luci del mattino - Ventotene (LT), 23 aprile 2019


Una femmina di Falco di palude (Circus aeruginosus) in transito sull'isola - Ventotene (LT), 23 aprile 2019


Un maschio di Sterpazzolina comune (Sylvia cantillans) ai margini di una via - Ventotene (LT), 23 aprile 2019


Un Cuculo (Cuculus canorus) riposa a terra - Ventotene (LT), 23 aprile 2019


Un maschio di Rigogolo (Oriolus oriolus) accanto a ciò che potrebbe essere la sua colazione - Ventotene (LT), 23 aprile 2019


Un Gruccione (Merops apiaster)  - Ventotene (LT), 23 aprile 2019


Lentamente, sono riprese anche le partenze, prima quelle degli uccelli e successivamente, nel primo pomeriggio, anche la nostra. La traversata verso la costa laziale è stata accompagnata dal volo delle Rondini che affiancavano e superavano la nave su cui eravamo imbarcati quasi a dirci che bisogna far presto, l'impellente stagione degli amori e della riproduzione non può ulteriormente attendere, in un ciclo che continuerà a perpetrarsi se le attività umane ne manterranno possibili le condizioni.

La Luna colloquia con il faro dell'isola - Ventotene (LT), 19 aprile 2019


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Per gli eventuali interessati, la lista completa delle specie di uccelli che abbiamo osservato durante la permanenza sull'isola, dal 19 al 23 aprile 2019, è la seguente: 

1. Quaglia comune (Coturnix coturnix)
2. Berta maggiore (Calonectris diomedea)
3. Cormorano (Phalacrocorax carbo)
4. Nitticora (Nycticorax nycticorax)
5. Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides)
6. Garzetta (Egretta garzetta)
7. Airone cenerino (Ardea cinerea)
8. Airone rosso (Ardea purpurea)
9. Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus)
10. Nibbio bruno (Milvus migrans)
11. Falco di palude (Circus aeruginosus)
12. Albanella minore (Circus pygargus)
13. Grillaio (Falco naumanni)
14. Gheppio (Falco tinnunculus)
15. Falco cuculo (Falco vespertinus)
16. Lodolaio (Falco subbuteo)
17. Falco pellegrino (Falco peregrinus)
18. Piro piro piccolo (Actitis hypoleucos)
19. Gabbiano reale (Larus michahellis)
20. Piccione domestico (Columba livia f. domestica)
21. Tortora dal collare (Streptopelia decaocto)
22. Tortora selvatica (Streptopelia turtur)
23. Cuculo (Cuculus canorus)
24. Succiacapre (Caprimulgus europaeus)
25. Rondone comune (Apus apus)
26. Rondone maggiore (Apus melba)
27. Gruccione (Merops apiaster)
28. Upupa (Upupa epops)
29. Torcicollo (Jynx torquilla)
30. Allodola (Alauda arvensis)
31. Topino (Riparia riparia)
32. Rondine (Hirundo rustica)
33. Balestruccio (Delichon urbicum)
34. Prispolone (Anthus trivialis)
35. Cutrettola (Motacilla flava)
36. Pettirosso (Erithacus rubecula)
37. Usignolo (Luscinia megarhynchos)
38. Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros)
39. Codirosso comune (Phoenicurus phoenicurus)
40. Stiaccino (Saxicola rubetra)
41. Culbianco (Oenanthe oenanthe)
42. Monachella (Oenanthe hispanica)
43. Passero solitario (Monticola solitarius)
44. Merlo (Turdus merula)
45. Tordo bottaccio (Turdus philomelos)
46. Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus)
47. Canapino maggiore (Hippolais icterina)
48. Capinera (Sylvia atricapilla)
49. Beccafico (Sylvia borin)
50. Sterpazzola (Sylvia communis)
51. Sterpazzolina comune (Sylvia cantillans)
52. Occhiocotto (Sylvia melanocephala)
53. Luì verde (Phylloscopus sibilatrix)
54. Luì piccolo (Phylloscopus collybita)
55. Luì grosso (Phylloscopus trochilus)
56. Pigliamosche (Muscicapa striata)
57. Balia dal collare (Ficedula albicollis)
58. Balia nera (Ficedula hypoleuca)
59. Rigogolo (Oriolus oriolus)
60. Averla capirossa (Lanius senator)
61. Cornacchia grigia (Corvus cornix)
62. Storno (Sturnus vulgaris)
63. Passera d'Italia (Passer italiae)
64. Passera mattugia (Passer montanus)
65. Verzellino (Serinus serinus)
66. Verdone (Carduelis chloris)
67. Cardellino (Carduelis carduelis)

  

Commenti

  1. Ciao Guido, grande! Mi hai fatto ritornare a quei giorni, felice di averti incontrato sull'isola. Saluti a te e alla tua famiglia.
    Tommaso Zamò

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    1. Si, sono state giornate che ricorderemo... saluti anche a te e alla tua famiglia... forse ci saranno altre occasioni per rincontrarci, lì o da qualche altra parte, ciao e grazie

      Elimina
  2. Ottima descrizione Guido, un piacevole eco di posti incantevoli :)

    RispondiElimina

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