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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Come ginestra piantata nel cuore

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Panarea (ME) è la più piccola delle sette Isole Eolie, arcipelago tirrenico che si trova a Nord delle coste settentrionali della Sicilia orientale ed ad Ovest di quelle centro-meridionali della Calabria. Tutto l'arcipelago, di origine vulcanica, è patrimonio mondiale dell'UNESCO; è noto soprattutto come meta di un turismo legato al mare, e non è difficile immaginarne il perché. Fuori dalla classica bella stagione, è frequentato, soprattutto da un'utenza straniera, anche come scenario per splendidi trekking vista mare, costituiti da escursioni a piedi sulle varie isole, ricche di storia e di panorami che lasciano senza fiato. L'isola di Panarea vista da Sud: si coglie la sua natura aspra e frastagliata ricoperta di essenze mediterranee; la cima più alta, posta a 421 m di altezza è Punta del Corvo - Panarea (ME), 27 aprile 2005 Per alcune stagioni e svariati anni fa, a Panarea, ho avuto la fortuna di partecipare, con Lorenzo De Luca, Roberto Lippolis, Rosanna

Odonati al Lago dell'Angitola, un aggiornamento commentato

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Da quando è stato proposto, su questo blog, un post sugli odonati presenti al Lago dell'Angitola (VV), sono trascorse 3 stagioni di volo di questi insetti e la quarta è da poco iniziata.   Un primo piano di una femmina di Obelisco violetto ( Trithemis annulata )  - Monterosso Calabro (VV), 8 settembre 2019 Nell'arco di tutto questo tempo, è stato possibile effettuare qualche uscita mirata nell'area ed accertare la presenza di altre specie rispetto alle sole 10 citate nel precedente resoconto. Inoltre, la consultazione di alcune pubblicazioni ha permesso di avere qualche idea in più di cosa è stato raccolto in zona anche da altri osservatori. In particolare, Costantino D'Antonio, negli anni '90 del secolo scorso, ha svolto una grossa ricerca sugli odonati che vivono in Calabria. Da questo studio è scaturito un articolo da cui è possibile ricavare che ha visitato l'Oasi WWF del Lago dell'Angiola almeno nel giugno del 1995: in tali indagini ha racco

A Buffa e u Lehandru, tra bocca larga e pallone gonfiato

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Come in altri paesi del circondario, nel dialetto francavillese, con il termine Buffa  si indica il generico rospo, sia il Rospo smeraldino ( Bufotes viridis ) che il Rospo comune ( Bufo bufo ) che vivono (o almeno vivevano) entrambi nelle aree circostanti il paese. Per le caratteristiche fisiche e le maggiori dimensioni della specie, l'appellativo sembra più consono per chiamare il Rospo comune che, rispetto allo smeraldino, è più grande e massiccio, con pelle di colore meno appariscente e più verrucosa. Lo si capisce se si analizzano alcune espressioni dialettali in cui l'appellativo buffa è utilizzato, come termine di paragone, per descrivere alcuni aspetti di una generica persona di cui certo non si vogliono lodare delle doti. Per esempio, l'espressione  Para 'na buffa è spesso utilizzata per indicare ed offendere una persona vistosamente in sovrappeso tanto da risultare impacciata nei movimenti. Ava na panza quantu na buffa è una frase utilizzata per indicare q