Intorno ai piani carsici dei Monti Lucretili (RM)
Una classica passeggiata nel Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, non lontano da Roma, permette di raggiungere abbastanza facilmente due piani carsici circondati da faggete.
Si tratta del piano del Campitello e del Pratone ai piedi del Monte Gennaro, che generalmente si vede bene anche da Roma.
Il Pratone (RM) con in fondo il Monte Gennaro (1.272 m), 11 dicembre 2015 |
Una visita alla fine dell'autunno, soprattutto in giorni infrasettimanali, può consentire una piena immersione in una natura che ancora può meravigliare.
La faggeta spoglia consente la penetrazione nel bosco degli obliqui raggi solari che conferiscono una luce particolare all'ambiente circostante fatto di bruni letti di foglie morte, cuscini di verde muschio scuro, colonne grigio chiaro di tronchi d'albero, bianche rocce calcaree.
Valle Cavalera (RM), 11 dicembre 2015 |
Faggeta, Valle Cavalera (RM), 11 dicembre 2015 |
L'apparente silenzio del bosco nasconde un brusio di fondo, alimentato dalla brezza che sfiora i rami, dalle foglie che si adagiano a terra, dal fruscio degli uccelli che si muovono nei cespugli ed a terra in cerca di cibo. A volte, è squarciato dalle grida di allarme delle Ghiandaie (Garrulus glandarius) e dei Picchi muratori (Sitta europaea), dai richiami di stormi di cince che si muovono assieme da un lato all'altro del bosco in cerca di cibo. Sono Cince bigie (Poecile palustris [Parus palustris]), Cinciarelle (Cyanistes caeruleus [Parus caeruleus]), Cinciallegre (Parus major), Codibugnoli (Aegithalos caudatus) a volte accompagnati da Regoli (Regulus regulus), Fiorrancini (Regulus ignicapilla), Rampichini comuni (Certhia brachydactyla), dagli stessi Picchi muratori e più raramente da Cince more (Periparus ater [Parus ater]).
Non è difficile incontrare stormi di centinaia di Fringuelli (Fringilla coelebs) accompagnati dai grossi Frosoni (Coccothraustes coccothraustes), colorati Ciuffolotti (Pyrrhula pyrrhula), qualche Lucherino (Carduelis spinus). Più raro, in questo periodo, l'incontro con Cardellini (Carduelis carduelis) e Verdoni (Carduelis chloris) che prediligono quote più basse.
Fringuello (Fringilla coelebs) maschio in alimentazione, Campitello (RM), 11 dicembre 2015 |
Tordela (Turdus viscivorus), Campitello, 22 dicembre 2014 |
Le piante cariche di bacche, quali edere ed agrifogli, sono tavole imbandite per decine di Merli (Turdus merula), Tordi bottacci (Turdus philomelos), più rari Tordi sasselli (Turdus iliacus), qualche Capinera (Sylvia atricapilla). Le zone più intricate del sottobosco possono nascondere lo Scricciolo (Troglodytes troglodytes), la Passera scopaiola (Prunella modularis) e più raramente il Pettirosso (Erithacus rubecula). Non è difficile sentire il Picchio verde (Picus viridis) ed il Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) che può già tambureggiare.
Tutti all'erta nel bosco perché tra gli alberi si nasconde e si aggira il fulmineo Sparviere (Accipiter nisus) che sa essere implacabile con tutti questi piccoli uccelli.
Sui pianori l'erba verde ed a volte ghiacciata, soprattutto nelle zone in ombra, è tenuta costantemente bassa da cavalli e mucche allo stato brado che anche d'inverno, in assenza di neve, frequentano questi pascoli.
Se il terreno non è indurito dal gelo, è facile per i Cinghiali (Sus scrofa) rivoltarlo in cerca di cibo, mentre si possono incontrare Volpi (Vulpes vulpes), avvolte nelle loro pellicce invernali, intente, con piccoli balzi, a cacciare roditori che si nascondono nel terreno. Codirossi spazzacamino (Phoenicurus ochruros) possono ancora permanere in quota assieme a Ballerine bianche (Motacilla alba), Pispole (Anthus pratensis) e qualche Spioncello (Anthus spinoletta). Qualche Tordela (Turdus viscivorus) può passeggiare sull'erba o addirittura cantare. Se i roditori sono abbondanti, si possono incontrare qualche Gheppio (Falco tinnunculus) e Poiana (Buteo buteo) intenti a cacciare. Accanto alle fonti ed alle pozze, è possibile incontrare qualche rara Beccaccia (Scolopax rusticola), spesso invisibile finché non si alza in volo.
Volpe (Vulpes vulpes), Campitello, 22 dicembre 2014 |
Le conseguenze delle intemperie si fanno vedere lungo il percorso: alberi sradicati ed abbattuti possono sbarrare il sentiero, tronchi spaccati, svuotati ed anneriti fanno intendere che i fulmini da queste parti non sono un evento così raro e da sottovalutare.
Faggio (Fagus sylvatica) colpito da un fulmine, Campitello (RM), 11 dicembre 2015 |
Sul tardi, è possibile ammirare i colori del tramonto con il sole che si tuffa dietro l'orizzonte del non lontano mare.
Tramonto da Prato Favale (RM), 11 dicembre 2015 |
Belle foto, però credo che l'albero bruciato dal fulmine fosse un faggio
RispondiEliminaGrazie, anche per la segnalazione.
EliminaSono andato a rivedere alcune mie foto di novembre 2009, scattate allo stesso albero. A quel tempo era ancora in vita e tratteneva delle foglie ingiallite nella parte bassa della chioma. Era proprio un faggio!
Saluti