Alte quote
Legate alle alte quote, alcune specie sono così bene adattate a vivere in tali ambienti che sono restie ad abbandonarli, persino in inverno.
La Piana di Campo Imperatore - Provincia dell'Aquila, febbraio 2022 |
Una di queste è sicuramente il Fringuello alpino (Montifringilla nivalis), un passeriforme che raramente scende sotto i 1.500 m di altezza e, ancor meno, sotto i 1.000 m. Frequenta le alte praterie montane ma è legato soprattutto a una morfologia orografica rude ed aspra fatta di pareti dirute e pendii impervi dove trova rifugio, fessure e cavità in cui nidificare.
La sua dieta comprende insetti, semi e parti vegetali. Per alimentarsi in tarda primavera e soprattutto per reperire nutrimento altamente proteico per la sua prole in crescita, predilige frequentare i bordi dei nevai che permangono ad alta quota sino a stagione avanzata: qui ricerca attivamente larve ed insetti adulti. La dieta tende a divenire più granivora con l'avanzare dell'autunno e durante l'inverno, non disdegnando di approfittare delle risorse alimentari di origine antropica che reperisce, ad alta quota, attorno a rifugi montani o stazioni sciistiche.
I manufatti, se dispongono di cavità adatte, possono essere anch'essi utilizzati per la nidificazioe e la specie non disdegna di occupare proficuamente anche cassette nido, idoneamente costruite e preventivamente posizionate su edifici posti in luoghi adatti.
In Italia, la specie vive sulla catena alpina e, localizzata, su alcuni gruppi montuosi dell'Appennino centrale. Il suo ostinato aggrapparsi ai monti come area vitale, la classifica come una specie naufraga di ere passate, caratterizzate da neve e ghiacci, di un mondo che non c'è più. Ora più di prima, in un'epoca in cui i cambiamenti climatici prodotti dalle attività umane favoriscono un aumento globale della temperatura media, quel suo forte legame con condizioni ambientali favorite dal freddo, rischia di essere fortemente controproducente alla sua stessa esistenza. Specialmente nelle zone più meridionali del suo areale di distribuzione, come appunto gli Appennini centrali, la riduzione del suo habitat di elezione, dovuto all'aumento medio della temperatura, rischia di condannare la specie all'estinzione locale.
Altro passeriforme di alta quota, il Sordone (Prunella collaris) spesso condivide lo stesso habitat con il Fringuello alpino - Provincia di Roma, dicembre 2020 |
Diventa quindi una specie simbolo, oggetto di studi atti anche a comprendere le conseguenze dei repentini cambiamenti climatici innescati dall'uomo. Nuovi progetti di studio, basati sull'inanellamento degli individui, sono stati avviati recentemente sulle Alpi. Ricalcano quanto già in corso da anni, dal 2003, sugli Appennini, grazie alla Stazione Ornitologica d’Alta Quota di Campo Imperatore che ha dato corpo e vigore ai primi monitoraggi sulla specie effettuati, nella medesima area, già dal 1996.
Un esemplare marcato con anello metallico dalla Stazione Ornitologica d’Alta Quota di Campo Imperatore - Fringuello alpino (Montifringilla nivalis), provincia dell'Aquila, febbraio 2022 |
Cosa ne sarà di queste popolazioni non è dato saperlo con certezza, i modelli predittivi costruiti per figurarsi gli effetti del riscaldamento globale però, non ne tracciano rosei scenari, ed in questo, purtroppo, il Fringuello alpino non è la sola specie minacciata.
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