Rapaci tolfetani

Ci sono posti dove la primavera sembra avere una luce, un’atmosfera particolare, dove i raggi solari sembrano fondersi con i colori intensi della vegetazione rinvigorita dall’umidità, mentre le brezze, provenienti dalla vicina costa, sembrano carezzare le piante con un soffio fresco ed avvolgente.

Il Nibbio reale (Milvus milvus) è una specie osservabile tutto l'anno sui Monti della Tolfa - Aprile 2021


Fiori di Asfodele (Asphodelus sp), pianta che ama le aree soleggiate; la sua presenza è favorita dal pascolo poiché mostra una buona resistenza alle attenzioni degli erbivori - Aprile 2019

I Monti delle Tolfa sono delle basse alture, prossime al mare, che si alzano dietro la linea di costa Nord occidentale del Lazio. La loro posizione assicura discreta umidità, che qui si condensa grazie alla risalita ed al conseguente raffreddamento delle correnti marine occidentali, ma anche regolare insolazione che diviene torrida ed estremamente secca durante la stagione estiva.

Tipico ambiente a mosaico dei Monti della Tolfa - Maggio 2020

Nelle aree più fresche, cresce il bosco misto mediterraneo; dove ciò non avviene, domina la prateria xerica punteggiata da copertura cespugliosa; il tutto fortemente modellato dall’abbondante pascolamento di animali, soprattutto bovini ed equini allo stato brado; non mancano gli ovini che, però, necessitano di conduzione e custodia.

I cavalli allo stato brado sono un elemento di presenza comune sui Monti della Tolfa - Giugno 2019

L'ambiente conserva un buon grado di naturalità che si coglie anche attraverso la varietà della fauna che vi vive. Tra gli uccelli, i rapaci la fanno un po' da padrone nell'attrarre l'attenzione e non è difficile osservarli, in tutte le stagioni.

La sua presenza tipica rende il Nibbio reale (Milvus milvus) un elemento caratteristico dei Monti della Tolfa - Maggio 2020


Il Nibbio reale (Milvus milvus) è visibile tutto l'anno ed accompagna le più comuni Poiane (Buteo buteo), Sparvieri (Accipiter nisus), Gheppi (Falco tinnunculus) e Falchi pellegrini (Falco peregrinus).

Il Falco pellegrino (Falco peregrinus) è una specie comunemente osservabile sui Monti della Tolfa dove trova spazio per le sue veloci azioni di caccia - Settembre 2021


Anche loro comuni, le Poiane (Buteo buteo) sono facilmente osservabili nell'area tolfetana - Agosto 2020

In inverno, nelle aree più prossime alla pianura costiera ed ai corsi d'acqua, può succedere di vedere qualche Albanella reale (Circus cyaneus).

L'osservazione dell'Albanella reale (Circus cyaneus) è probabile durante i passi e, d'inverno, nelle aree più prossime alla pianura costiera - Novembre 2021

Con l'avanzare dell'autunno, la popolazione residente di Nibbio reale (Milvus milvus) si arricchisce degli esemplari provenienti da Nord per lo svernamento - Febbraio 2018

Ma è con la primavera che i cieli si animano maggiormente, con l'arrivo dei rapaci migratori provenienti dall'Africa che qui nidificano. I primi ad arrivare sono i Bianconi (Circaetus gallicus) seguiti, a stretto giro, dai Nibbi bruni (Milvus migrans) per i quali però può succedere che, qualche individuo, sia osservabile da queste parti anche d'inverno.

La maggior parte incomincia ad arrivare a marzo dai quartieri invernali per nidificare, ma alcuni Nibbi bruni (Milvus migrans) svernano sempre più regolarmente sui Monti della Tolfa - Maggio 2015

Tipico anche dei cieli tolfetani, il Gheppio (Falco tinnunculus) è facilmente osservabile in tutto il comprensorio - Gennaio 2018

E' la volta poi dei Grillai (Falco naumanni) che vanno ad occupare le ormai storiche colonie, dei Lodolai (Falco subbuteo), dei Falchi pecchiaioli (Pernis apivorus) e delle sempre più rare Albanelle minori (Circus pygargus), le poche coppie che resistono nella limitrofa Maremma laziale.

Simile al Gheppio, il Grillaio (Falco naumanni) si è ormai insediato come nidificante nel comprensorio tolfetano - Maggio 2021


I Lodolai (Falco subbuteo) nidificano nei Monti della Tolfa e sono osservabili a partire dalla primavera avanzata - Luglio 2020

Non tutti si fermano per la stagione degli amori. Varie specie di rapaci si limitano solo a transitare: tra questi, le specie più comuni da incontrare nel comprensorio sono i Falchi di palude (Circus aeruginosus), le Aquile minori (Aquila pennata) ma anche i Falchi cuculi (Falco vespertinus).

Le Aquile minori (Aquila pennata) sono osservabili soprattutto durante i passi, ma l'area tolfetana appare vocata anche per la nidificazione della specie; qui un esemplare dal morfismo scuro - Dicembre 2016


I Falchi di palude (Circus aeruginosus) sono osservabili durante i passi o, come svernanti, nelle aree prossime alla pianura costiera - Novembre 2021

Nidificanti regolari nel comprensorio tolfetano, i Falchi pecchiaioli (Pernis apivorus) solcano i cieli della zona a partire dal mese di maggio - Giugno 2020


Con l'arrivo dell'estate, con una buona disposizione a sopportare stoicamente il caldo, si può essere premiati con l'osservazione di qualche esemplare immaturo ed estivante di Falco della regina (Falco eleonorae). Con le correnti giuste, può capitare di veder roteare anche qualche grande Grifone (Gyps fulvus) spinto qui dalla continua ricerca di carcasse: evidentemente, sanno che gli animali al pascolo possono perire e non sempre il recupero dei loro corpi è possibile o agevole effettuarlo.

Visitatore estivo, il Falco della regina (Falco eleonorae) si osserva nell'area tolfetana con esemplari non ancora maturi per la nidificazione - Agosto 2020


Provenienti dalle colonie al confine tra Lazio ed Abruzzo, i Grifoni (Gyps fulvus) possono frequentare la zona in cerca di carcasse - Ottobre 2019

Durante i passi, può anche succedere di essere spettatore di qualche presenza inusuale da queste parti, di osservare per esempio qualche Albanella pallida (Circus macrourus) o qualche Falco pescatore (Pandion haliaetus) oppure qualche poiana che richiede un supplemento d'indagine più approfondito per arrivare alla conclusione che forse si potrebbe trattare di una Poiana delle steppe (Buteo buteo vulpinus).

Una Poiana (Buteo buteo) 2cy che presenta alcuni caratteri riconducibili alla sottospecie vulpinus che nidifica in Europa nord orientale e che, tipicamente, sverna in Africa - Maggio 2021 

Motivo per il quale, bisogna mantenere sempre alta l'attenzione poiché l'area può offrire sorprese in mezzo ad una normalità che, di per sé, qui è tanto ricca quanto sbalorditiva!




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