Sulla nidificazione del Cormorano al Lago dell'Angitola
E' utile anticipare che il Cormorano (Phalacrocorax carbo) non è tra le specie di uccelli indicate come nidificanti in Calabria. Almeno fino ad ora, non sono noti dati di nidificazione certa di questa specie in regione, benché il suo areale di riproduzione, in Europa, sia in espansione, probabilmente a causa all'aumento della sua popolazione.
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Il Cormorano (Phalacrocorax carbo) in Calabria era considerato una specie migratrice regolare, svernante ed estivante |
Così succede che alcune primavere fa, il 2 giugno 2021, nel corso di una solitaria mia visita al Lago dell’Angitola (VV), trovo, non senza stupore, un nido di Cormorano. Per tutta la durata dell’osservazione, la struttura è occupata da un individuo in atteggiamento di cova. Il nido era costruito alla biforcazione di un ramo appartenente ad albero morto, trascinato nell’alveo del lago dall'alluvione dell'ottobre 2018 ed ivi adagiato di fianco. Ben alto rispetto alla superficie dell'acqua, era altrettanto ben visibile dalle sponde che guardano verso quella parte del bacino lacustre. Durante il sopralluogo, è stato possibile verificare l’interazione tra i due membri della coppia, con scambio di posizione di cova all’interno del nido. È stato anche osservato l’atteggiamento aggressivo da parte della coppia verso un altro Cormorano che si era posato, sullo stesso albero, in prossimità del nido, finché questi non si è allontanato in volo.
La primavera successiva, esattamente il 14 aprile 2022, in un periodo di spettacolare transito migratorio, vado mirato al Lago dell’Angitola, proprio lì a vedere il noto albero. Senza la meraviglia dell'anno precedente, trovo e documento la presenza di un altro nido occupato da un Cormorano in cova. La struttura era costruita esattamente nella stessa posizione in cui era presente il nido della stagione precedente. Anche in successive visite, il nido è risultato costantemente occupato da un adulto in cova, spesso accompagnato dall’altro membro della coppia che sostava nelle immediate vicinanze della struttura. Pur essendo presenti altri Cormorani nell’area del lago, non sono stati osservati altri nidi della specie, anzi, gli unici individui che mostravano l’abito riproduttivo sono sembrati i due componenti della coppia in nidificazione. Ricominciava l'avventura.
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Il nido di Cormorano (Phalacrocorax carbo) con adulto in cova, rinvenuto al Lago dell'Angitola il 14 aprile 2022, è costruito esattamente nella stessa posizione occupata l'anno precedente |
Nel corso della stessa visita, nell’alveo del lago, ho rinvenuto un secondo nido di Cormorano. Stavo scandagliando un'area allagata occupata da consistenti lembi di bosco idrofilo quando, nell'inquadratura del cannocchiale, è comparso un lontano quanto grosso nido di Cormorano occupato da un adulto in cova. Questo secondo nido si trovava a circa un chilometro in linea d’aria dal primo; era costruito anch’esso su un albero morto, emergente proprio nella suddetta area allagata. Ho poco tempo però e l'osservazione è ostacolata dalla rigorosa vegetazione e dalla posizione: registro tutto, ma dovrò tornare per studiare meglio la situazione.
L'occasione si concretizza il successivo 31 maggio 2022, quando, di buon mattino, torno in zona per sfruttare le ore più fresche della giornata. Passo a setaccio i nidi noti. Nel primo erano ancora visibili quattro pulli di cui tre chiedevano insistentemente e chiassosamente cibo ad un adulto posato sui bordi del nido stesso; il quarto pullo è apparso poco mobile e sdraiato nel nido. Sul secondo nido, continuava ad esser presente un adulto in cova con l'altro membro della coppia posato nelle vicinanze. La novità è stata la localizzazione di un terzo nido, questa volta costruito nella chioma di un albero in piena vegetazione, a circa cento metri dal secondo nido, sempre nell’alveo del lago. Anche il terzo nido era occupato da un esemplare in atteggiamento di cova, accompagnato, nei pressi, da un secondo individuo. Sfidando la distanza, cerco di documentare la situazione e comunque registro tutti i dati raccolti.
Il 5 giugno 2022, costato il crollo del ramo dell’albero morto su cui era costruito il primo nido, probabilmente per il peso della struttura e dei suoi occupanti. Fortunatamente, la struttura stessa non è finita in acqua, ma è rimasta a poco più di mezzo metro d'altezza dalla corrispondente superficie, sostenuta dal ramo su cui era poggiata. Almeno tre pulli, visibilmente cresciuti, continuavano ad occupare il nido; uno di essi rinforzava i muscoli pettorali sbattendo le ali; non è stato osservato il quarto pullo. Un adulto era posato presso il nido, l’altro più distante. Sul secondo nido, l’adulto che lo occupava, sembrava mantenere una seduta più alta e, durante l’osservazione, è stato visto più volte volgersi verso l’interno della conca del nido: è probabile che al suo interno fosse avvenuta la schiusa! Il terzo nido continuava ad essere occupato da un esemplare in atteggiamento di cova.
Ritorno sul posto solo il successivo 18 luglio 2022: nel bacino si notano almeno 33 Cormorani di cui alcuni presentano caratteristiche del piumaggio riconducibili a giovani dell'anno. Passo in rassegna i nidi. Il primo nido non è più presente nella sua sede, è completamente sparito, dileguato: sospetto sia stato smantellato, ramo dopo ramo! Gli altri due nidi appaiono vuoti, biancastri (forse per le probabili deiezioni dei precedenti occupanti) e con nessun Cormorano vicino: è possibile che anche gli ultimi due nidi abbiano ospitato dei giovani!
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Un gruppo di Cormorani (Phalacrocorax carbo) riposa su una piattaforma; uno di loro, probabilmente dopo una battuta di pesca, asciuga le sue ali distendendole al Sole |
Come anticipato, da queste osservazioni e da quelle provenienti dal cosentino, dove è probabile che la colonia osservata si sia formata anche prima del 2021, è stata redatta una breve nota dal titolo "Prime nidificazioni accertate di Cormorano Phalacrocorax carbo in Calabria". A dicembre 2022, il lavoro, a firma congiunta, è stato pubblicato sul numero 29 di Alula, la rivista ornitologica della storica Stazione Romana Osservazione e Protezione Uccelli. Per i più interessati, il testo pubblicato è consultabile al seguente link. Inoltre, è sufficiente dare un'occhiata all'indice del citato numero della rivista per accorgersi che su di essa sono stati pubblicati i risultati di altri lavori che si basano su fenomeni ornitologici osservati in Calabria: i dati di nidificazione del Prispolone in Sila (Congi G.), la documentazione della prima nidificazione italiana di Rondone cafro (Pucci M., Candelise G. & Storino P.), il rinvenimento di un nuovo sito regionale di riproduzione di Cicogna nera (Pucci M., Parrilla F. & Candelise G.), la prima nidificazione regionale accertata di Marangone minore (sempre di Sottile F.). Tutte queste notizie non possono che far piacere anche perché concorrono a mostrare un certo ornitologico fermento di ricerca sul campo che scintilla e si alimenta in terra calabra.
E per finire, un Grazie a Francesco!
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