Anelli corsi
Vagando lungo le coste, non è difficile imbattersi in gruppi di gabbiani. I gabbiani non sono tutti uguali: sotto questo comune appellativo, si raccoglie un gruppo complesso e variegato di specie differenti per aspetto, diffusione e distribuzione nonché abitudini. Le cinque specie di gabbiani che nidificano in Italia sono il Gabbiano roseo (Larus genei), il Gabbiano comune (Larus ridibundus), il Gabbiano corallino (Larus melanocephalus), il Gabbiano corso (Larus audouinii) e il Gabbiano reale (Larus michahellis); tra loro, il Gabbiano corso è quello con abitudini maggiormente legate ad ambienti marini.
Si tratta di una specie considerata endemica del Mar Mediterraneo anche se esiste almeno una colonia di nidificazione nel Portogallo meridionale. Il suo stato di conservazione a livello globale è considerato minacciato infatti la specie è classificata Vulnerabile (VU) nell’ultima Lista Rossa Europea degli Uccelli, pubblicata nel 2021 da BirdLife International.
Incontrare questa specie, quindi, non può che far piacere anche perché ha un portamento elegante e slanciato che, assieme alla colorazione del piumaggio e delle parti nude, gli danno un aspetto che risulta gradevole e che, generalmente, viene percepito come bello, per quanto soggettiva è questa percezione!
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Un gruppo di Gabbiani corsi (Larus audouinii) riposa su una spiaggia - Provincia di Roma, marzo 2023 |
Visti i progetti in corso, può quindi succedere di aver la possibilità di leggere, direttamente sul campo, gli anelli colorati posti dai ricercatori alle zampe degli uccelli marcati; i codici letti, comunicati adeguatamente ai referenti delle ricerche (anche attraverso l’ISPRA), consentono di ricevere informazioni sugli esemplari su cui sono posti; ciò permette di farsi un’idea sui loro spostamenti. È ciò che è successo con due anelli letti, nella seconda decade di marzo 2023, sulla costa laziale a Nord di Roma.
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I due Gabbiani corsi (Larus audouinii) inanellati con anello bianco sulla zampa destra con codici ILHZ e ICTC - Provincia di Roma, marzo 2023 |
In un gruppo di almeno 25 Gabbiani corsi che riposava su una spiaggia assieme ad altre specie, erano presenti due individui marcati con anelli bianchi su una zampa. La lettura del codice alfabetico impresso sugli anelli stessi ha permesso di ottenere una sorta di storia degli uccelli in cui sono registrate tutte le osservazioni note degli stessi, a partire dalla data di inanellamento.
Uno di questi uccelli (codice ILHZ) è stato marcato, da pullo, a giugno del 2010, sull’Isola Santo Stefano nell'arcipelago di La Maddalena, in Sardegna: ha quindi un’età di quasi 13 anni. A 5 anni dall’inanellamento, è stato osservato una prima volta all’Isola del Giglio nell'arcipelago toscano; negli anni successivi, è stato registrato per lo più sulle coste laziali; a maggio 2017, in periodo riproduttivo, è stato nuovamente osservato sull’Isola del Giglio, in una colonia. Le osservazioni successive sono tutte sulla costa laziale.
Per il secondo uccello (codice ICTC) sono registrate osservazioni a più largo raggio. È stato marcato, da pullo a giugno del 2004, sull’Isola del Giglio, in Toscana: ha quindi un’età di quasi 19 anni! Il caso vuole che sul sito Internet che si occupa di uccelli acquatici, che fa capo a personale ISPRA che coordina i progetti di inanellamento italiani sul Gabbiano corso, ci sia una foto delle operazioni di marcaggio di tali gabbiani in cui si vede proprio l’esemplare in questione. Tale foto, come il sito stesso che è utile consultare per maggiori dettagli, è raggiungibile al seguente link.
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Mentre un Gabbiano corso (Larus audouinii) sta per atterrare, altri mostrano atteggiamenti che ricordano i rituali di corteggiamento - Provincia di Roma, marzo 2023 |
Nel 2006 è stato contattato sulla costa spagnola e negli autunni 2007 e 2009 sulla costa atlantica del Marocco. È noto che le coste atlantiche africane, sino a quelle del Gambia e del Senegal, sono frequentate dalla specie nelle fasi post-riproduttive. Negli anni successivi, è stato osservato sulle coste laziali, a Sud di Civitavecchia, sino a Gaeta (LT). Nel 2015 era di nuovo sull’Isola del Giglio e, a gennaio 2019, ancora una volta sulla costa atlantica marocchina.
I maggiori elementi di minaccia per la specie sono considerati il disturbo alle colonie di nidificazione, le catture accidentali con attrezzi da pesca e il depauperamento delle risorse ittiche: tutte riconducibili, prevalentemente, alle attività umane. Non è purtroppo una novità!
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