Da zero a centodiciannove coppie di ali di differenti specie

Una nutrita termica di uccelli ribolle a Sud, in corrispondenza delle prime alture; la vedo per caso, dalla veranda, mentre spolvero il fondo di un borsone che da lì a poco conterrà i nostri vestiti: ci stiamo preparando per rientrare a Roma, dopo una permanenza in Calabria non proprio dovuta ed incentrata su esigenze ornitologiche. È stato possibile comunque dedicare dei momenti alle osservazioni naturalistiche, sfruttando fasce orarie generalmente considerate non proprio comode per le normali attività umane e grazie anche ai giorni di festa pasquale ed a quelli di ferie aziendalmente decretate.

Uno stormo in migrazione di Cicogne bianche (Ciconia ciconia) si attarda in una termica, azione utile a guadagnare quota al fine di risparmiare preziosa energia durante il volo - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022

La termica si è rivelata sostenere sessantaquattro Cicogne bianche (Ciconia ciconia) in migrazione, seguite, subito dopo, da un'ulteriore schiera formata da altri undici esemplari ritardatari, a giudicare da come si affrettavano a raggiungere in volo il grosso dello stormo che li precedeva, seguendo la medesima traiettoria di viaggio. Riflettendo che anche noi dopo poco avremmo puntato verso Nord, realizzo che loro, pendolari annuali tra aree settentrionali e meridionali di questo pianeta, distanti miglia di chilometri, rappresentano la centodiciannovesima specie di uccelli che ho contattato durante questa permanenza calabra. La prima è stata un Biancone (Circaetus gallicus), osservato a caccia su un pietroso pendio, alle falde del massiccio del Pollino, a qualche decina di chilometri dal confine regionale con la Basilicata, durante il viaggio d'andata.

Un Falco pescatore (Pandion haliaetus) in migrazione: quest'esemplare è risultato marcato con anelli sui tarsi, di cui uno colorato; non è stato possibile leggere il codice stampigliato sugli anelli ma, per come si presenta la marcatura, potrebbe essere stato inanellato in Finlandia - Provincia di Reggio Calabria, aprile 2022

Le più comuni specie è stato possibile contattarle anche solo guardandosi intorno, a Francavilla Angitola (VV), tenendo occhi aperti ed orecchie attente ai canti primaverili ed ai versi provenienti dalle zone circostanti. Naturalmente, vista la diffusione territoriale delle stesse, queste specie non sono state osservate solo lì, ma anche altrove, durante la permanenza: in questo pseudo-reportage, il mantenimento di questo schema mi consente di seguire una certa logica narrativa. È stato pertanto possibile aggiungere all’elenco: l'onnipresente Poiana (Buteo buteo), sempre visibile nei suoi voli esplorativi ma anche di display territoriale o nelle vicinanze di almeno un nido attivo; il Gheppio (Falco tinnunculus) impegnato sia negli accoppiamenti sia, i maschi, nel portare cibo alle compagne in cova, dei Lacertidi riconoscibili dalle lunghe code penzolanti dalle zampe del rapace in volo; il Falco pellegrino (Falco peregrinus) a caccia, probabilmente anch'esso per soddisfare le pressanti esigenze familiari; la Tortora dal collare (Streptopelia decaocto) in canto continuo; il Picchio verde (Picus viridis) il cui inconfondibile verso giunge dai vicini boschi; il Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros) con i maschi in canto dai tetti delle case; il Picchio muratore (Sitta europaea) che trasporta l'imbeccata verso il proprio nido; la Gazza (Pica pica) intenta a completare il suo di enorme nido; la Cornacchia grigia (Corvus cornix) in cova, ben visibile dato che le caducifoglie non hanno ancora sviluppato le loro verdi chiome, e la piccola Passera mattugia (Passer montanus). Con il buio, non è  stato difficile aggiungere l’Assiolo (Otus scops), annunciato dal suo cadenzato canto, e la vocifera Civetta (Athene noctua) che prospera tra gli edifici semiabbandonati.

Una Cinciarella (Cyanistes caeruleus) in canto dai rametti di un noce - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022 

Nella stessa area, ma più localizzati, è stato possibile verificare la presenza della Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris), accasata sulle strutture più ardite, del Pettirosso (Erithacus rubecula), territoriale ed in canto nelle fresche forre fluviali, dello Storno (Sturnus vulgaris) che si sta sempre di più insediando come nidificante anche in paese, della Tordela (Turdus viscivorus) in canto, presenza la sua sempre più diffusa nella campagna circostante, nonché il passaggio perlustrativo dell'instancabile Corvo imperiale (Corvus corax).

Un Mignattaio (Plegadis falcinellus), in sosta migratoria, vola con un grosso coleottero nel becco, bottino della sua caccia ai bordi di un'area umida - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022  

In sosta migratoria, provati dalla stanchezza o forzati dalle perturbazioni, è stato possibile vedere anche qui piccoli viaggiatori provenienti da oltre il Sahara e spesso diretti più a settentrione delle latitudini calabre: la Sterpazzola (Sylvia communis), il Luì verde (Phylloscopus sibilatrix), la Balia dal collare (Ficedula albicollis) e la Balia nera (Ficedula hypoleuca).

Un maschio di Balia dal collare (Ficedula albicollis) in sosta migratoria, probabilmente causata dalle cattive condizioni metereologiche sull'area di transito - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022

È stato comunque intercettando il passo migratorio su Francavilla che l’elenco si è arricchito di specie interessanti: alla Cicogna bianca già citata, si sono aggiunti il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), con numero di esemplari ancora basso, ma comunque visibile; il Nibbio bruno (Milvus migrans), anche lui con numeri bassi perché il suo passo è iniziato da più di un mese; l'eccezionale osservazione di un raro Capovaccaio (Neophron percnopterus), piccolo avvoltoio la cui popolazione nidificante in Italia è ridotta allo stremo; il Falco di palude (Circus aeruginosus), con transito in prevalenza di esemplari dal piumaggio femminile visto che i maschi adulti tendono a transitare prima, poiché hanno fretta di andare a reclamare ed occupare i migliori territori nelle proprie aree di nidificazione, in attesa delle femmine; la leggera Albanella minore (Circus pygargus) ed il Falco pescatore (Pandion haliaetus); i veloci Falchi cuculi (Falco vespertinus) e Lodolai (Falco subbuteo) che sfilano verso Nord come proiettili apparentemente senza curarsi di nessuno; i numerosi e colorati Gruccioni (Merops apiaster) con vocianti contingenti frettolosi verso le colonie riproduttive. A proposito del Capovaccaio, la sua osservazione è stata già trattata nel seguente post.

Una femmina di Falco di palude (Circus aeruginosus) prende quota ai margini di un poggio erboso - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022 

Come già accennato, concedendosi qualche licenza narrativa e cioè, di seguito, evitando di ripetere le specie già precedentemente citate, si può dire che lungo l’immediata e vicina costa tirrenica è stato possibile contattare altre specie, soprattutto nel maltrattato SIC (Sito di Importanza Comunitaria) Dune dell'Angitola (VV) e nelle aree ad esso prossime.

Ai margini del SIC (Sito di Importanza Comunitaria) Dune dell'Angitola (VV) - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022

Spettacolare l'incontro ravvicinato con la Volpoca (Tadorna tadorna), grande anatra dallo splendido piumaggio, con un gruppo di sei esemplari in sosta migratoria.

Un gruppo di Volpoche (Tadorna tadorna) in volo nei pressi di un'area di sosta migratoria - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022  

Non è tardata l'osservazione della comune Garzetta (Egretta garzetta) assieme all'Airone cenerino (Ardea cinerea); un tantino più inusuale quella dell’Airone rosso (Ardea purpurea) di passo ed del Mignattaio (Plegadis falcinellus), splendido trampoliere dal piumaggio bronzeo, impreziosito da colorati riflessi metallici visibili quando baciato da adeguata luce.

Due Aironi cenerini (Ardea cinerea) sembrano danzare in volo - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022


E' stata anche le volta della comune Gallinella d'acqua (Gallinula chloropus) e del Corriere piccolo (Charadrius dubius), minuto limicolo in cerca di un angolo di piaggia per nidificare senza essere travolto, assieme alla sua prole, dalle attività umane; a proposito, che diavolo andate a fare con i vostri fiammanti veicoli sulle spiagge di questo pianeta? possibile che vogliate veramente essere il lampante esempio di quanto possa lavorar male l'evoluzione con l'umana specie?

Un Corriere piccolo (Charadrius dubius) non lontano della battigia di una spiaggia sabbiosa - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022


Ancora, il Frullino (Lymnocryptes minimus), furtivo e mimetico limicolo difficile da scorgere se non quando vola via da vicino ai tuoi piedi; la Pantana (Tringa nebularia), il Piro piro boschereccio (Tringa glareola) ed il Piro piro piccolo (Actitis hypoleucos).

  
Un Frullino (Lymnocryptes minimus) impegnato in un'acrobatica virata aerea, prima di atterrare tra le canne dove potrà mimetizzarsi alla perfezione grazie al suo piumaggio criptico e all'immobilità - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022

Lungo la medesima linea di costa, non è stato difficile aggiungere il Gabbiano reale (Larus michahellis) ed il Beccapesci (Sterna sandvicensis), piccola ed agile sterna dei nostri mari; nell’immediato entroterra, il sedentario Colombaccio (Columba palumbus) ed i primi esemplari di Tortora selvatica (Streptopelia turtur) in arrivo dall'Africa.

L'elegante volo di un Beccapesci (Sterna sandvicensis) - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022

Centinaia se non migliaia Rondoni comuni (Apus apus) sembravano arrivare ad ondate dai settori meridionali; con essi, anche il Rondone pallido (Apus pallidus) assieme al Rondone maggiore (Apus melba).

Il deciso volo di un Rondone pallido (Apus pallidus) concentrato nell'attività trofica - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022

Tra i passeriformi, la Cappellaccia (Galerida cristata) annunciata dal suo canto ed una solitaria Allodola (Alauda arvensis); numerosi anche gli irundinidi in frenetica alimentazione, rappresentati dal Topino (Riparia riparia), dalla Rondine (Hirundo rustica) e dal Balestruccio (Delichon urbicum).

Un Topino (Riparia riparia) in alimentazione su un corso d'acqua - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022

Almeno una Pispola (Anthus pratensis) e forse più di una della più inconsueta Pispola golarossa (Anthus cervinus) assieme a mobili gruppi di Cutrettola (Motacilla flava). Lo Stiaccino (Saxicola rubetra) mi è sembrato essere ubiquitario, evidentemente il passo, da queste parti, deve essere stato abbondante; localizzato, invece lo splendido e canoro Passero solitario (Monticola solitarius). Abbondanti e nidificanti l’Usignolo di fiume (Cettia cetti) e il Beccamoschino (Cisticola juncidis).

Una Cutrettola (Motacilla flava) riposa su una cannuccia - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022

Nelle residue aree a fragmiteto è stato contattato il Forapaglie comune (Acrocephalus schoenobaenus), la Cannaiola comune (Acrocephalus scirpaceus) con atteggiamento territoriale mentre, ai bordi di un canneto, il robusto Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus), almeno quattro esemplari, che, probabilmente, erano in sosta migratoria. Per finire i comuni Occhiocotto (Sylvia melanocephala), Passera d'Italia (Passer italiae) e Verzellino (Serinus serinus).

Un Forapaglie comune (Acrocephalus schoenobaenus) emette il suo canto protetto da una fitta vegetazione idrofila - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022


L'Oasi del Lago dell’Angitola (VV) è una tappa che può dare molte soddisfazioni a primavera: in uno splendido scenario floristico, è un via vai di specie guidate dall'esperienza o portate qui dai venti. Non mi soffermerò sui vari Falchi pescatori che arrivando sull'area scendevano in acqua con un tuffo e, quasi tutti, al primo colpo, riemergevano con un poderoso e guizzante pesce tra gli artigli, quasi fossero in un autogrill imbandito lungo un'autostrada migratoria... non mi soffermerò, dicevo, ma sono scene entusiasmanti, intrise di selvaggia naturalezza!

Un trionfante Falco pescatore (Pandion haliaetus) trasporta il frutto della sua caccia - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022

Pure in questo caso, senza ripetersi elencando specie già citate, è stato possibile annoverare: l’Alzavola (Anas crecca) e il Germano reale (Anas platyrhynchos); il Tuffetto (Tachybaptus ruficollis) e tante coppie di Svasso maggiore (Podiceps cristatus) in corteggiamento; del Cormorano (Phalacrocorax carbo) spero di dirvi le novità per altro mezzo. Variegata la schiera degli ardeidi a cui è stato possibile aggiungere a quelli già indicati, la Nitticora (Nycticorax nycticorax), la Sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides), l’Airone guardabuoi (Bubulcus ibis) e l’Airone bianco maggiore (Casmerodius albus). Presente la Spatola (Platalea leucorodia) con almeno quattro esemplari in abito riproduttivo; si è fatto vedere l’Astore (Accipiter gentilis) che ha innervosito le scaltre cornacchie. Presente la Folaga (Fulica atra) ed il Piro piro culbianco (Tringa ochropus). Cinque splendidi esemplari di Sterna maggiore (Hydroprogne caspia) hanno pescato sul lago. Il Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) tambureggiava ed allarmava tra gli alberi. Almeno uno Spioncello (Anthus spinoletta) si aggirava sulle aree da poco allagate, grazie all'artificiale innalzamento del livello della diga, facendo compagnia a vari esemplari di Ballerina bianca (Motacilla alba).

Una Sterna maggiore (Hydroprogne caspia) in volo su un'area di sosta ed alimentazione - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022  


Un concerto di canti ha rivelato la presenza dello Scricciolo (Troglodytes troglodytes), dell’Usignolo (Luscinia megarhynchos), del Saltimpalo (Saxicola rubicola), del Merlo (Turdus merula), della Capinera (Sylvia atricapilla), della Sterpazzolina (Sylvia cantillans), del Luì piccolo (Phylloscopus collybita) e del Fiorrancino (Regulus ignicapilla).

Un maschio di Stiaccino (Saxicola rubetra) troneggia da un posatoio esposto - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022


I loro guizzi tra rami e tronchi d'albero hanno tradito la presenza della Cinciarella (Cyanistes caeruleus), della Cinciallegra (Parus major) e del Rampichino comune (Certhia brachydactyla). I primi canti territoriali emessi dal Rigogolo (Oriolus oriolus), hanno indicato che anche lui è tornato tra noi dai quartieri invernali africani. L'Averla capirossa (Lanius senator) era probabilmente solo in sosta migratoria. La Ghiandaia (Garrulus glandarius) e la Taccola (Corvus monedula) non hanno nascosto la loro presenza. Per finire, il Fringuello (Fringilla coelebs), il Verdone (Carduelis chloris), il Cardellino (Carduelis carduelis), il Fanello (Carduelis cannabina) e lo Zigolo nero (Emberiza cirlus): tranne il Fanello, tutti in fiera attività canora.

Un'Averla capirossa (Lanius senator) in sosta migratoria - Provincia di Vibo Valentia, aprile 2022


Da un'area prossima al territorio più stretto della Penisola, non è difficile cambiare versante marino: quello ionico, per fioriture spontanee, sembrava un vero Paradiso Terrestre.

Pendii fioriti lungo la costa ionica - Provincia di Crotone, aprile 2022 

Anche qui, gran movimento e presenza di migratori con Albanella pallida (Circus macrourus), un bellissimo maschio a caccia su un verde campo, Grillaio (Falco naumanni) in movimento in prossimità della costa dove ha risposto all'appello anche il Gabbiano corallino (Larus melanocephalus).

Il volteggio di un maschio di Albanella pallida (Circus macrourus) mancate di una zampa - Provincia di Crotone, aprile 2022 

Nella macchia mediterranea, in un pullulare di balie, silvidi e Stiaccini, si è fatta vedere l'Upupa (Upupa epops), l'arboricolo Prispolone (Anthus trivialis), un maschio di Codirosso comune (Phoenicurus phoenicurus) e vari svolazzanti Pigliamosche (Muscicapa striata).

Un Prispolone (Anthus trivialis) osserva il territorio circostante dall'alto di una linea aerea - Provincia di Crotone, aprile 2022

Nei boschi del reggino è stato possibile aggiungere il Cuculo (Cuculus canorus), il Codibugnolo (Aegithalos caudatus) e la Cincia mora (Periparus ater); lungo un torrente della medesima area, la Ballerina gialla (Motacilla cinerea), mentre in un piano montano di passaggio, lo Strillozzo (Emberiza calandra) in canto, già però incontrato nel vibonese. Dalle balze della Costa Viola, il Torcicollo (Jynx torquilla) si è tradito con il canto, mentre un chiacchierone Picchio rosso minore (Dendrocopos minor) non riusciva a frenare in suo primaverile entusiasmo. Qui, si è fatta anche vedere una terrestre Donnola (Mustela nivalis): si aggirava tra i massi granitici della scoscesa scarpata ammantata di profumata macchia mediterranea; pur essendo un mammifero, che quindi non rientra nell'elenco dei centodiciannove, il suo incontro non è un facile evento da sperimentare, soprattutto in piena luce.   

Un Pigliamosche (Muscicapa striata) - Provincia di Crotone, aprile 2022

 

Durante il viaggio di ritorno, nel cosentino, è stato possibile vedere ancora delle Cicogne bianche, questa volta sui nidi: buoni auspici per le nuove generazioni! Nel complesso, mi porto dietro un ottimo ricordo di quanto osservato, in uno scenario naturale che sa essere ancora appagante. Soddisfazione per la varietà constatata, con picchi di vero entusiasmo provato in alcuni frangenti di totale immersione nel naturale mondo che ci circonda.



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